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Case, finiscono all’asta il 25% in più di edifici rispetto al 2018

Case, finiscono all’asta il 25% in più di edifici rispetto al 2018

Nel 2019, l’Italia ha assistito a un aumento considerevole del numero delle case messe all’asta, secondo una rilevazione di Sogea, Centro studi che si occupa di mercato immobiliare, citata dal Corriere della sera. Immobili, castelli, addirittura cinema storici, nessuno è al riparo da questo fenomeno che si concentra maggiormente nel Nord Italia.

L’aumento delle case all’asta

L’aumento in Italia riguarda un valore complessivo di tutti gli immobili che è di 3 miliardi e mezzo di euro e che si concentra maggiormente in Lombardia, con 3.343 case all’asta, ma si estende anche in Sicilia con 2.720, mentre solo la Capitale ne conta 1.443. Rispetto allo scorso anno, la rilevazione di Sogea metterebbe quindi in luce un aumento di circa il 25% di edifici messi all’asta rispetto al 2018.

Scenario più preoccupante rispetto al recente passato

Questi dati drammatici rivelano quanto sia diventato difficile mantenere il proprio immobile in Italia e quello che più preoccupa gli economisti è che questo dato aumenta sempre di più. Dal Rapporto sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea viene sottolineato che questo dato seppur drammatico e allarmante, è lontano dai picchi raggiunti nel 2017 dove gli aumenti registrati risultano vertiginosi. Sandro Simoncini, direttore del Centro Studi Sogeea, ha spiegato a Il Sole 24 Ore che si tratta comunque di una fotografia del mercato delle aste immobiliari che “restituisce uno scenario più preoccupante rispetto al recente passato. Siamo sempre nettamente al di sotto dei livelli di due anni fa e comunque entro limiti fisiologici per il nostro Paese, ma certamente l’incremento delle vendite forzate delle abitazioni non è un bel segnale“.

Il caso del Castello di Ozegna

Il Castello di Ozegna, in Piemonte è un caso simbolo. Questo edificio ha un valore storico e culturale importante. Infatti, la prima costruzione del castello risale al mille e 300, fu poi distrutto e ricostruito intorno al mille e 400.

L’edificio storico pare sia stato pignorato dal tribunale e messo all’asta a un valore di partenza di 1,1 milioni di euro.

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