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Pedro, la tartaruga con le rotelle: una storia a lieto fine

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La storia di Pedro arriva da oltreoceano. Racconta di una tartaruga fortunata che ha trovato degli umani disposti ad aiutarla. Una vicenda, purtroppo, non così scontata. Di animali malati, anziani o con handicap ce ne sono tanti. Purtroppo però spesso periscono in natura o vagabondano per le nostre strade, finendo in canili e rifugi. Adottarli è possibile, ma è una scelta che ancora troppe poche persone hanno il coraggio di fare.

La storia della tartaruga Pedro

Quella di Pedro è una storia che inizia un po’ per caso. La famiglia di Sandra Traylor in Louisiana si accorge di avere un ospite in giardino. È una tartaruga che va e viene da qualche giorno. Prima non la considerano, poi iniziano ad avvicinarsi, infine arrivano a dargli un nome: Pedro.

La famiglia nota che all’animale manca una zampa posteriore, ma del resto questa menomazione non gli impedisce di camminare. Il rapporto tra umani e tartaruga va avanti così per qualche tempo. Pedro va e viene in libertà. Un giorno però si accorgono che anche l’altra zampetta posteriore non c’è più. Pedro è costretto a strisciare e così Sandra decide di portarlo alla Louisiana State University.

Lì un pool di veterinari analizza la situazione, si assicura del fatto che Pedro diventerà a tutti gli effetti un animale domestico e dunque trova una soluzione unica per migliorare la sua mobilità. I medici realizzano per lui una struttura a rotelle unendo pezzi di Lego appositamente riadattati e fissando le ruote con della resina epossidica. Pedro si adatta immediatamente alla sua nuova protesi e torna a casa in compagnia di Sandra e la sua famiglia.

Perché adottare un animale con disabilità

La storia di Pedro, la tartaruga a rotelle, è a lieto fine ma purtroppo si tratta di una vera e propria rarità. La maggior parte degli animali con problematiche fisiche, deficit mentali o che sono semplicemente anziani vengono ancora oggi abbandonati e lasciati nei rifugi. Adottarli però sarebbe importante, per loro ma anche per noi.

Si possono offrire loro cure adeguate e uno spazio più confortevole. Senza considerare che un animale con qualche anno in più è solitamente più calmo e ha già imparato le regole base di convivenza con l’uomo (dove fare i bisogni ad esempio). Se in famiglia accoglierete un animale già adulto o disabile, vi regalerà tutto il suo affetto e gli risparmierete il dolore di una vita in gabbia.

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