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Il disordine e le sue manie: come uscirne

Il disordine e le sue manie: come uscirne

In un mondo nel quale regna il caos, solo una mente ordinata poteva portare la pace. Sembra l’inizio di una storia fantastica, invece è quello che accade talvolta veramente nella vita o nelle case delle persone.

Che cos’è il disordine

Può essere fisico o mentale, ma la maggior parte delle volte questi due aspetti viaggiano in simbiosi. Sicuramente ognuno di noi vi ha avuto a che fare, ha un amico o è lui stesso il disordinato cronico. Essere disordinati cronici significa non rendersene conto di esserlo, ovvero prendere per “normali” le proprie azioni, che alla maggior parte delle persone sembrerebbero assurde, come ad esempio: entrare in casa, arrivare fino in salotto o in cucina e togliersi le scarpe li, lasciando anche giacca e chiavi in giro; utilizzare un oggetto e non riporlo poi al proprio posto, buttare i vestiti per terra anziché riporli nella cesta dei panni sporchi e molti altri esempi ancora.
Solitamente la persona “disordinata”, presenta altre manie, la più comune è quella di accumulare le cose. I disordinati tendono non solo a lasciare sparse le loro cose in giro, ma anche ad aggiungerne sempre di nuove, senza buttare mai via nulla. C’è da precisare che questa mania è spesso frequente anche nelle persone maniache dell’ordine, proprio perché non vi è un equilibrio mentale, si tratta semplicemente dell’altra faccia della medaglia.

camera disordinata

Perché si è disordinati

Secondo la psicoanalisi  l’attitudine al disordine nasconde l’incapacità di prendere delle decisioni e di conseguenza di assumersi precise responsabilità, dando l’impressione di essere disponibili a ogni tipo di compromesso. Una maniera per evitare di guardarsi dentro e quindi di riconoscere chiaramente i propri limiti. Proprio per questo si tende a lasciare le situazioni in sospeso, senza soluzione, o si rinviano le decisioni, proprio come si lasciano gli oggetti sparsi per casa. Proprio la casa è solitamente intesa come un contenitore protettivo, una sorta di nido che contiene e dovrebbe proteggere. Si stabilisce tra il soggetto e la propria casa la proiezione dei propri stati d’animo.

Come uscirne

Solo qualche evento positivo può dare l’input a riporre le cose al proprio posto. Ciò succede perché a livello inconscio scatta la positività che incoraggia il sentire di potercela fare e supporta l’aver pazienza. In definitiva, si stabilisce un circolo virtuoso che spinge a non stare fermi e statici. Poco alla volta gli oggetti tornano nei cassetti, nelle scatole, e banalmente comprando nuovi contenitori, il soggetto è incoraggiato nell’impresa di far ordine in sé e nella propria casa. In psicoanalisi i contenitori rappresentano proprio la speranza e l’ottimismo.

Alla sera dopo che vi sarete coricate, pensate alla giornata appena trascorsa e pensate anche a qualcosa di piccolo che inizialmente potrebbe sembrarvi banale, ma per cui potreste essere grate. Il sorriso di un passante, aver ceduto il posto in metro. Siate grate della vita stessa e iniziate giorno per giorno, un passo dopo l’altro ad essere felici della vostra esistenza, questo porterà ordine e armonia nella vostra mente.

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