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Il tessuto che si autoripara: una scoperta rivoluzionaria

Soffrite per i vostri abiti bellissimi che purtroppo sono stati graffiati o strappati e non possono essere riparati? Dimenticate questo problema perché avrebbero inventato il tessuto che si autoripara.

Mai più ago e filo o ancor peggio esser costrette a gettarli nella pattumiera. Da ora in poi basterà un semplice lavaggio e il tessuto non sarà più rovinato. La scoperta tecnologica è merito dei ricercatori dell’Università di Friburgo. A questo punto c’è da augurarsi che funzioni e che sia presto in commercio.

I rettili come spunto per un nuovo tessuto

I ricercatori dell’Università di Friburgo sarebbero riusciti a progettare un nuovo materiale idrorepellente e non solo. Infatti, questo tipo di stoffa ha la proprietà di ripararsi da sola se rotta o graffiata. Jürgen Rühe, il professore che ha guidato il team per la ricerca, ha preso in esame la pelle di lucertola e di serpente. Di fatti, l’epidermide di questi rettili, se ferita, ha la capacità di rigenerarsi in modo autonomo. Prendendo spunto da questo i ricercatori hanno realizzato un tessuto composto da 3 strati costituiti da: una pellicola resistente all’acqua, un polimero solubile nell’acqua e uno strato sottile di silicone idrorepellente.

Una dimostrazione efficace della scoperta

Per constatare l’innovativa capacità del tessuto tecnologico i ricercatori hanno prima graffiato la stoffa e poi l’hanno immersa nell’acqua. Facendo così, lo strato superiore è scivolato via sbucciandosi ed ha così lasciato il livello sottostante liscio e intatto. Come spiega Melik C. Demirel, il professore di scienze e ingegneria meccanica, la ricerca è partita con uno scopo differente. Infatti, l’obbiettivo era di rendere i tessuti tradizionali in grado di ripararsi da soli e non quello di trovarne uno nuovo. “Gli stilisti utilizzano fibre naturali o proteine come la lana o la seta che sono costosi ma non si riparano da soli… e abbiamo trovato questa tecnologia“.

Pelle di sepenteFonte immagine