x

x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Rumori in condominio, il danno deve essere dimostrato

Se si vive in un condominio, sfortunatamente a volte si rischia di essere sopraffatti dai rumori molesti degli altri condomini. Musica a volume troppo alto, tacchi di scarpe, cani che abbaiano ed elettrodomestici rumorosi sono solo alcune delle fonti di rumori fastidiosi che possono verificarsi. Nel caso in cui, però, viene intrapreso un giudizio in tribunale, contro il vicino di casa che fa rumore, volto a ottenere un risarcimento, non è ancora sufficientemente chiaro se il soggetto molestato deve dimostrare di aver subito un danno o gli basta provare l’insostenibilità del rumore stesso.

L’onere della prova

Il dubbio arriva dalla Cassazione che, a causa di una recente sentenza, è tornata a chiedersi se sia necessaria una prova concreta del danno causato dai rumori perché possa essere accordato un risarcimento. In realtà il cosiddetto “onere della prova” riguarda chiunque intraprenda una causa legale contro un’altra persona, e comporta l’obbligo di dimostrare non solo il fatto da cui è scaturita la lesione, ma anche l’ammontare della lesione stessa. Quindi, in caso di rumori molesti in condominio, non solo si deve dimostrare l’esistenza del baccano, ma anche il disturbo che chi lamenta il rumore ha subìto, sia in termini di riduzione della qualità della vita che di danno alla salute.

L’indecisione della Cassazione

Nonostante ciò che comporta l’onere della prova, la Cassazione, recentemente, ha stabilito che il danno morale “si presume sempre presente“. La persona danneggiata quindi dovrebbe solo dimostrare l’insostenibilità dei rumori, in quanto i rumori stessi causano uno stress psichico e una compromissione dello stile di vita. D’altra parte però, la Suprema Corte, con due pronunce di questi giorni, ha dimostrato che non è sufficiente la prova del “rumore oltre la normale tollerabilità” e ha quindi richiesto la prova del danno patito dal proprietario dell’appartamento molestato. Secondo la Suprema Corte quindi è necessaria la prova concreta del danno affinché possa essere concesso un risarcimento.