Avere una casa calda, di questi tempi, può arrivare a costare parecchio a causa dei rincari generalizzati e dell’inflazione. Per questo tantissime persone hanno iniziato a valutare soluzioni alternative al tradizionale riscaldamento, con particolare attenzione verso le fonti di energia rinnovabili e quelle a ridotto impatto ambientale. Moltissimi sono tornati al combustibile e alle stufe, un settore che, tra le tante novità, sta portando materiali organici in grado di riscaldare senza produrre alcuna emissione nell’atmosfera.
Al tempo stesso il mercato di luce e gas si trova a fronteggiare un altro grande cambiamento, anch’esso in parte causato dalla transizione energetica che viviamo in questi anni. Da una parte ci sono i rincari e le misure Arera e del Governo per fronteggiare la spesa dei cittadini e delle famiglie in difficoltà mentre, dall’altra, ci sono gli ultimi scampoli del mercato tutelato che si avvia, definitivamente, alla sua chiusura.
In un contesto del genere, i cittadini si ritrovano a doversi ingegnare per poter usufruire di beni fondamentali senza rinunce ma con maggiore attenzione ai consumi. L’interesse delle persone non è solo più quello di salvare i risparmi, ma anche di adottare soluzioni di vita che non producano conseguenze negative sull’ambiente e sull’ecosistema. Come far quadrare allora i conti? Ecco alcuni utili consigli.
Ispezionare bene la casa
La prima cosa da fare per rendere più efficiente un’abitazione dal punto di vista termico è analizzarla a fondo, evidenziandone tutti i punti di maggior dispersione.
Finestre, stipiti, cassoni da serrande, porte: tutto ciò che ha un’apertura verso l’esterno può far “fuggire” via il calore e, quindi, bisogna attivarsi per evitarlo. Come? Nel caso di porte e finestre, il più delle volte, basta spendere poche decine di euro per cambiare le guarnizioni che, nel tempo, possono deformarsi e non funzionare più come dovrebbero.
Per interventi più strutturali, invece, si può chiedere una perizia e valutare se la struttura dell’abitazione può beneficiare di soluzioni non troppo invasive per migliorare il grado di efficienza energetica. Un altro escamotage, a tale scopo, è quello di effettuare un intervento di pulizia e manutenzione al sistema di riscaldamento perché, nella maggior parte dei casi, questo tende a peggiorare le performance con consumi più elevati.
Programmare le accensioni
Il riscaldamento dovrebbe essere acceso, in teoria, nei momenti in cui il corpo è più infreddolito. Al mattino, quando ci si sveglia, oppure dopo i pasti, durante la digestione, mentre si svolgono lavori sedentari e così via. Questo significa che è possibile programmare le accensioni tenendo conto di questi momenti, per esempio mezz’ora prima del risveglio e mezz’ora prima di andare a dormire.
In genere è sconsigliato tenere acceso il riscaldamento di notte perché le vie respiratorie potrebbero soffrire di secchezza e bruciore; piuttosto sarebbe meglio indossare un pigiama adeguato alla stagione e, se necessario, aggiungere una coperta in più sul letto. Spesso e volentieri le persone fanno un uso sconsiderato del riscaldamento indossando abiti molto leggeri in casa, un comportamento che non danneggia solo le finanze personali ma anche l’ambiente.