Hanno molteplici utilizzi e si trovano ormai in ogni cucina che si rispetti in tutto il mondo. Stiamo parlando dei fogli di alluminio, indispensabili per conservare o addirittura per cuocere i cibi al forno o sulla griglia. Vi siete mai chiesti qual è l’origine della “carta stagnola”? Una volta veniva chiamata così proprio per la presenza di stagno, dal secolo scorso questo materiale non è più presente ed è quindi più appropriato chiamarla “rotolo di fogli di alluminio” o più poeticamente carta argentata.
Quando la usiamo per cucinare istintivamente usiamo il lato opaco per appoggiare i diversi cibi, mentre il lato esterno più lucido rimane all’esterno. Esiste però una ragione per cui sia meglio usare questa tecnica? Qual è il verso giusto di un foglio argentato?
La carta stagnola
Croce e delizia di ogni chef o pasticcere che si rispetti, il rotolo di alluminio è uno strumento indispensabile in cucina. Nel ventesimo secolo si è soppiantata la stagnola contenuta nel rotolo con l’alluminio, ideale per la conservazione, ma anche per la cottura in alcune condizioni. Le regole per utilizzarla a contatto con i cibi ci sono ed è sempre meglio utilizzarla refrigerando il tutto se l’alimento viene conservato per più di 24 ore.
Il lato opaco
Che senso avrebbe avere un rotolo di fogli di alluminio con due lati, se uno non fosse utile ad una cosa e un altro ad un’altra? La verità è che è questione di abitudine. Il rotolo di alluminio infatti non ha lati di per se e può essere usato sia dal lato lucido che dal lato opaco. Le due facce della carta sono diverse per il processo di lavorazione a cui sono sottoposte per diventare sottili e malleabili: il calore potrebbe danneggiare il sottile foglio di alluminio per cui per pressarlo a dovere vengono sovrapposti due fogli. Il lato lucido è quello esterno, mentre l’opaco stando a contatto con un altro foglio perde il suo naturale splendore.