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Quiet quitting: cos’è questa tendenza diffusa tra la Gen Z

Quiet quitting: cos’è questa tendenza diffusa tra la Gen Z

La Generazione Z, nata tra la metà degli anni ’90 e la metà degli anni 2010, sta facendo parlare di sé per una tendenza di comportamento sul lavoro nota come “quiet quitting”. Questo termine, che potrebbe essere tradotto come “licenziamento silenzioso“, sta emergendo come una strategia adottata dai giovani lavoratori per affrontare situazioni lavorative difficili e insoddisfacenti. Ma cos’è esattamente questa tendenza e come sta influenzando il mondo del lavoro e la cultura aziendale?

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Quiet quitting e Gen Z: strategia di sopravvivenza lavorativa

Quiet quitting: strategia di sopravvivenza lavorativa

Il quiet quitting è quel fenomeno per cui i dipendenti, anziché licenziarsi direttamente o cercare nuove opportunità di lavoro, scelgono di rimanere nella loro posizione attuale, ma di ridurre gradualmente il loro impegno e coinvolgimento sul posto di lavoro. Questo può manifestarsi in vari modi:

Diminuzione della produttività: I dipendenti possono iniziare a lavorare meno diligentemente, completando incarichi in modo approssimativo o evitando compiti extra.

Mancanza di iniziativa: Potrebbero smettere di proporre nuove idee o miglioramenti ai processi aziendali.

Riduzione delle ore extra: Mentre magari all’inizio erano i primi a fare gli straordinari, ora potrebbero evitare di lavorare oltre l’orario stabilito.

Meno coinvolgimento sociale: Potrebbero isolarsi dagli eventi aziendali, riducendo al minimo le conversazioni con i colleghi ed evitando gli aspetti sociali del lavoro.

Aumento dell’assenteismo: Potrebbero iniziare a prendersi più giorni di malattia o chiedere permessi in modo più frequente.

Tutto ciò viene fatto in modo silenzioso, senza dichiarazioni esplicite o manifestazioni di voler abbandonare il lavoro. È una reazione alla crescente insoddisfazione dei giovani lavoratori nei confronti di condizioni di lavoro che ritengono precarie, sottopagate o poco rispettose delle loro esigenze.

Licenziamento silenzioso detto anche quiet quitting

Le cause del quiet quitting

Il quiet quitting non è solo un atteggiamento negativo dei giovani lavoratori, ma spesso è il risultato di una combinazione di fattori. Questi possono includere:

  1. Mancanza di soddisfazione

I giovani lavoratori, come tutte le generazioni, cercano un lavoro che li soddisfi sia dal punto di vista finanziario che personale. La mancanza di opportunità di carriera, stipendi inadeguati e condizioni di lavoro stressanti possono portare alla decisione di adottare la strategia del quiet quitting.

  1. Conflitti generazionali

Le aziende potrebbero non essere completamente allineate alle esigenze e ai valori della Gen Z, che dà grande importanza a questioni come l’equilibrio tra lavoro e vita privata, la diversità e l’inclusione, e l’impatto sociale delle aziende. Quando questi valori non sono rispettati, i giovani lavoratori potrebbero optare per il quiet quitting.

  1. Flessibilità

La Gen Z valuta la flessibilità sul lavoro, compresa la possibilità di lavorare da remoto o di adottare orari flessibili. Le aziende che non offrono questa flessibilità potrebbero vedere i propri dipendenti optare per il quiet quitting invece di cercare nuove opportunità di lavoro.

riduzione graduale dell'impegno per un licenziamento silezionso

Le implicazioni per le aziende

Il quiet quitting può avere conseguenze significative per le aziende. La perdita di produttività, la mancanza di innovazione e un clima aziendale negativo possono influire negativamente sulle prestazioni complessive dell’azienda. Inoltre, dato che il quiet quitting è spesso legato a insoddisfazione e conflitti generazionali, le aziende rischiano di perdere talenti preziosi.

Per contrastare questa tendenza, le aziende dovrebbero considerare alcune azioni:

Ascolto attivo: Le aziende dovrebbero ascoltare le preoccupazioni dei propri dipendenti e cercare di comprendere le loro esigenze. Questo potrebbe richiedere l’implementazione di politiche più flessibili e un maggiore coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni aziendali.

Formazione sulla gestione: I manager dovrebbero essere formati per affrontare i conflitti generazionali e promuovere un ambiente di lavoro inclusivo.

Comunicazione aperta: Le aziende dovrebbero promuovere la comunicazione aperta e il dialogo tra i dipendenti di tutte le generazioni.

Benefici e perks: Le aziende possono riconsiderare i loro pacchetti di benefit per includere opzioni di lavoro flessibili, programmi e altre iniziative mirate a soddisfare le esigenze della Gen Z.

In un mondo del lavoro in costante evoluzione, è fondamentale per le aziende comprendere e affrontare le nuove tendenze emergenti, come il quiet quitting. La Gen Z porta una prospettiva unica e desidera lavorare in ambienti che rispettino i suoi valori e le sue esigenze.

Riduzione del coinvolgimento sociale come reazione a ambiente di lavoro non idoneo

Le aziende che riconoscono l’importanza di ascoltare le preoccupazioni dei propri dipendenti, di promuovere la diversità e l’inclusione, e di offrire flessibilità sul lavoro, avranno maggiori probabilità di attrarre e trattenere talenti giovani e propositivi. Il quiet quitting può essere visto come una forma di protesta silenziosa, un segnale che indica che le aziende devono adattarsi alle mutevoli esigenze dei lavoratori.

Alla Gen Z vengono spesso attribuiti stereotipi come la mancanza di impegno o la poca lealtà aziendale, ma in realtà sono una generazione che cerca di creare un impatto positivo nel mondo e di trovare un equilibrio tra vita professionale e personale. Le aziende che sono in grado di rispondere a queste esigenze potranno beneficiare di dipendenti altamente motivati, impegnati e felici.

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